I grandi del passato 4# - Dino Zoff

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    « Era un portiere di grandissimo livello, capace di restare calmo nel corso dei momenti più duri. Egli è sempre frenato sia dal pudore che dal rispetto degli avversari. Alla fine della partita contro il Brasile, è venuto a darmi un bacio sulla guancia, senza dire una sola parola. Per me, quel momento fugace è stato il più intenso di tutta la Coppa del Mondo. »

    (Enzo Bearzot, ex C.T. della nazionale italiana, da fifa.com .)



    200px-Dinozoff
    Dino Zoff (Mariano del Friuli, 28 febbraio 1942) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere. Campione europeo nel 1968, campione mondiale nel 1982 e vice-campione mondiale nel 1970 con la Nazionale italiana. Nel 2004 Pelé ha incluso il suo nome nei FIFA 100, l'elenco dei 125 migliori giocatori viventi.

    Reputato uno dei portieri più abili nella storia del calcio, è il vincitore più anziano della Coppa del mondo, vinta nel 1982, all'età di quarant'anni, come capitano della Nazionale italiana. Occupa la 49° posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer.

    Finora è l'unico giocatore italiano che è stato campione europeo e campione del mondo a livello di nazionale.

    Club
    Si affacciò nel calcio professionistico a 19 anni grazie all'Udinese, squadra nella quale esordì in Serie A il 24 settembre 1961 in Fiorentina-Udinese 5-2. Estremo difensore di sicura affidabilità e freddezza, Zoff divenne titolare della squadra friulana nella successiva stagione in Serie B; il Mantova riportò nel 1963 il portiere in serie A e lo tenne fino al 1967, anno del passaggio al Napoli e dell'arrivo in Nazionale. Difese la porta della squadra partenopea per 143 incontri, prima di essere ceduto alla Juventus. In Nazionale si alternò con Albertosi finché, dal 1972, divenne il titolare indiscusso per circa 11 anni.

    Nello stesso anno fu ingaggiato dalla Juventus per difenderne la porta: fino alla fine della stagione 1982-1983 non avrebbe più saltato una partita di campionato. Al sodalizio sportivo con la Juventus sono, inoltre, legate tutte le vittorie con squadre di club, sia come giocatore che come allenatore: in undici stagioni da portiere vinse per sei volte il titolo di campione d'Italia (1972-1973, 1974-1975, 1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1981-1982, due Coppe Italia (1978-1979, 1982-1983) ed una Coppa UEFA (1976-1977). La sua attività, al termine della stagione 1982-1983, si concluse un pò amaramente, non tanto per la mancata riconquista dello scudetto o per le delusioni riportate con la Nazionale (che infatti non parteciperà all'Europeo del 1984) dopo il trionfo mondiale, quanto per la mancata conquista, con la Juventus, della Coppa dei Campioni, unico grande trofeo che gli sia mancato; con questa contava di suggellare il suo addio al calcio giocato, consapevole della forza della sua squadra. La Juventus, però, data per grande favorita in virtù dei tanti campioni che schierava e dello spettacolare gioco espresso durante cammino verso la finale (a cui era giunta imbattuta), a sorpresa venne sopraffatta ad Atene dall'Amburgo, il 25 maggio 1983.

    Nazionale

    Dal 1968 al 1983 Zoff difese in totale per 112 volte la porta della nazionale italiana, della quale, dopo Fabio Cannavaro e Paolo Maldini (127 presenze per Cannavaro e 126 per Maldini) è il calciatore con più presenze ed il primo ad aver raggiunto la quota delle cento presenze. Vinse il campionato europeo di calcio nel 1968 in Italia ed il campionato del mondo di calcio nel 1982 in Spagna, unico calciatore italiano del dopoguerra ad avere vinto sia la competizione mondiale che quella continentale per squadre nazionali.

    Allenatore

    Alla fine della carriera di calciatore, entrò nei ranghi tecnici della FIGC e gli venne affidata la conduzione della nazionale Olimpica, che riuscì a qualificare al torneo olimpico di Seoul nel 1988 che l'Italia chiuse al quarto posto.

    Nell'estate del 1988 fu ingaggiato come tecnico della Juventus, con la quale rimase due stagioni, vincendo una Coppa Italia e una Coppa UEFA. Nel 1990 assunse la guida tecnica della Lazio, squadra della quale ricoprì anche la carica di presidente durante la gestione proprietaria di Sergio Cragnotti.

    Nel 1998, a seguito dell'eliminazione della Nazionale ai quarti di finale del campionato del mondo in Francia, Zoff fu chiamato a sostituire Cesare Maldini in vista del campionato europeo del 2000 disputato in Belgio e Paesi Bassi. Sotto la guida di Zoff l'Italia arrivò in finale dopo avere eliminato in semifinale proprio l'Olanda padrona di casa; in finale la Francia, dopo essere stata in svantaggio fino agli ultimi minuti, pareggiò a pochi secondi dalla fine con Wiltord e vinse con un golden goal segnato da Trézéguet nei tempi supplementari. Al termine della partita Zoff fu aspramente criticato da Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia e presidente del Milan ed a tali critiche Zoff reagì annunciando le proprie dimissioni immediate in segno di protesta.

    La più recente esperienza in panchina di Zoff risale al campionato 2004-2005, quando condusse la neopromossa Fiorentina alla salvezza in Serie A, subentrando all'esonerato Sergio Buso.

    Nel 2005, per celebrare il proprio 50° anniversario, l'UEFA invitò ogni federazione nazionale ad essa affiliata di indicare il proprio miglior giocatore dell'ultimo mezzo secolo. La scelta della FIGC ricadde su Zoff, designato quindi Golden Player dall'UEFA.

    Record

    - Presenze consecutive in Serie A: 332 (Napoli 2, Juventus 330), dalla 28a giornata del campionato 1971/72 alla 30a del campionato 1982/83 (fino al settembre 2005 Dino Zoff deteneva anche il primato assoluto di presenze in serie A, 570, superato da Paolo Maldini e Gianluca Pagliuca).
    - Imbattibilità in nazionale: 1.143 minuti, dal 20/9/1972 al 15/6/1974 (Italia-Haiti 3-1, goal di Emmanuel Sanon).
    - Calciatore più anziano ad avere vinto un Campionato del mondo (11 luglio 1982, 40 anni, 4 mesi e 14 giorni).
    - Insieme a Gianpiero Combi nel 1934, Zoff è stato l'unico portiere ad avere vinto una Coppa del Mondo in qualità di capitano della sua nazionale.

     
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