Star Blazers voto 10 e lode
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Adolfo Baloncieri (Castelceriolo, 27 luglio 1897 – Genova, 23 luglio 1986) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Con 100 gol totali con la maglia del Torino si trova al 8º posto della classifica dei marcatori del club torinese dietro a Francesco Graziani (122).
Gianni Brera lo considerava uno dei più forti calciatori italiani di tutti i tempi, e tra i migliori interpreti del ruolo di regista classico del calcio anteguerra.
Club
Crebbe nella squadra della sua città, l'Alessandria, dove fece coppia a centrocampo con Carlo Carcano. Con la maglia grigia ottenne la convocazione in Nazionale, arrivando ad esordirvi il 13 maggio 1920, contro l'Olanda.
Nel 1925 lasciò Alessandria per approdare al Torino: fu con i granata che raggiunse i più grandi successi a livello di club: vinse due scudetti, quello del 1926-1927, poi revocato, e quello del 1927-1928.
Nazionale
Per quasi dieci anni Baloncieri fu un punto fermo della Nazionale italiana, giocando 47 gare e realizzando 25 reti, diventando il recordman sia per le presenze (superò Renzo De Vecchi fermo a 43 e sarà superato da Umberto Caligaris) che per le reti (primato che durò otto anni da quando superò le 11 reti di Luigi Cevenini a quando fu a sua volta superato da Giuseppe Meazza). Prese parte anche a tre Giochi olimpici: nel 1920, ad Anversa, dove giocò tre gare segnando un gol, nel 1924, a Parigi (ancora tre presenze e un gol) e 1928, edizione nella quale l'Italia vinse la medaglia di bronzo. Baloncieri segnò un gol negli ottavi di finale contro la Francia, un gol nei quarti di finale contro la Spagna, ancora un gol nella ripetizione dei quarti, un gol nella semifinale contro l'Uruguay e, infine, due gol nella finale per il terzo posto, nella gara contro l'Egitto (11-3), per un conto totale di 6 gol in 5 gare. In totale ai Giochi olimpici disputò 11 gare e segnò 8 reti.
Allenatore
Terminata la carriera di giocatore, a partire dal 1931 seguì il settore giovanile del Torino, che prese in suo onore il nome di Balon Boys. Nel 1934 divenne allenatore del Milan per due stagioni; successivamente sedette sulle panchina del Liguria per passare subito dopo a quella del Napoli, di cui divenne il quarto allenatore italiano della storia, dopo Gianni Terrile, Angelo Mattea e Paolo Iodice: la stagione è deludente, la squadra si salva per il quoziente reti favorevole dopo essere arrivata a pari merito con la Fiorentina ed il Liguria. Tornò dunque al Liguria, con la quale ottenne una promozione in Serie A nel 1940-1941; nel 1942 passò alla guida dell'Alessandria e, nel dopoguerra, tra le altre squadre, del Milan e della Sampdoria.
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