Gaara

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  1. uchiha_95
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    Gaara è il figlio del Quarto Kazekage e il fratello minore di Temari e Kankuro. Alla sua nascita gli fu sigillato nel corpo il tasso demoniaco Shukaku per ordine del padre.
    Fu possibile grazie ad un jutsu operato da una delle anziane del Villaggio della Sabbia, la marionettista Chiyo.
    Poiché era necessario un sacrificio, la madre di Gaara, Karura, venne scelta. Prima di morire, Karura maledisse il villaggio e il suo figlio appena nato, sperando però che un giorno l'avrebbe vendicata, e chiese alla sabbia di proteggerlo.
    Questo spiegherebbe perché nella seconda serie, pur non avendo più lo Shukaku dentro di sé, la sabbia continui ad obbedirgli lo stesso.

    Il motivo per cui il padre di Gaara gli inflisse quel triste destino era dovuto al fatto che il daimyo di quel territorio stava pian piano indebolendo il villaggio, minimizzando la sua capacità di difendersi. Addirittura il signore feudale aveva cominciato ad offrire lavoro a diversi villaggi ninja, anziché al suo, quello della Sabbia.
    Vedendo cosa stava succedendo al suo villaggio, il quarto Kazekage si rese conto che i loro ninja avrebbero dovuto essere di un livello assai superiore. Gaara sarebbe stato quindi la loro arma segreta.

    L'intero villaggio odiava il bimbo e temeva il grande potere rinchiuso nel suo corpo; il padre del ragazzo, ancora prima di rendersi conto di quanto poteva essere utile, lo voleva morto e, per questo motivo, aveva cercato più volte di assassinarlo. Come risultato, Gaara era diventato un ragazzo chiuso in se stesso, silenzioso e consumato da un odio profondo verso tutti. Aveva iniziato a provare piacere nell'annientare i diversi sicari mandatigli contro dal padre; alla lunga, uccidere chiunque minacciasse la sua esistenza era divenuta la sua ragione di vita.
    La sua insonnia, causata dal fatto che lo Shukaku divorava la sua personalità approfittando delle poche difese durante la fase di sonno, aveva reso Gaara ancor più instabile.

    L'infanzia di Gaara fu pittosto simile a quella di Naruto, forse addirittura più triste data la totale mancanza di un amico. Entrambi erano soli ed avevano un forte desiderio di risultare simpatici, amati, riconosciuti come individui. Mentre Naruto giunse alla conclusione che scherzare e rendersi ridicolo lo avrebbe portato al centro dell'attenzione che desiderava, Gaara si convinse che poteva conservare e confermare la sua esistenza uccidendo chiunque la minacciasse e, come sua caratteristica principale, si nota una forma di esistenzialismo.
    In mancanza dell'approvazione altrui, poteva dare valore alla sua vita soltanto non considerando importante quella altrui. Naruto ebbe, in seguito, l'amicizia di Iruka e della squadra 7 guidata da Kakashi mentre Gaara non ebbe mai nessuno e non poté comprendere il concetto di combattere per una persona cara.

    In entrambi i casi, i due bimbi tentarono di conquistare i loro coetanei mantenendo un atteggiamento positivo, allegro ed amichevole. In un occasione, Gaara utilizzò i suoi poteri per recuperare il pallone di un gruppo di bambini che stavano giocando nei suoi paraggi ma loro fuggirono quando lo videro.
    Non volendo restare solo, Gaara li supplicò di aspettare e la sua sabbia, interpretandolo come un ordine, li bloccò. Infuriatosi alle grida di aiuto dei bambini, Gaara quasi ne uccise alcuni, fermandosi solo quando intervenne l'adorato zio e suo unico amico, Yashamaru.
    Più tardi, Gaara decise di farsi perdonare e corse a portare una medicina alla bambina che aveva ferito più gravemente ma lei, dopo aver visto chi era alla porta, gliela sbatté in faccia, chiamandolo 'mostro' e lasciandolo con il viso stravolto dal dolore.

    Gaara venne addestrato dal padre ma educato per lo più dallo zio, Yashamaru. Essendo l'ospite dello Shukaku, Gaara aveva un controllo della sabbia quasi istintivo. Per di più, era la sabbia a proteggerlo, rendendolo quasi impossibile da toccare.
    Per sei anni, l'intero villaggio temette il bambino, fatta esclusione per Yashamaru che raccontava spesso al nipote di quanto Karura lo avesse amato e voluto proteggere; secondo Yashamaru, era per il forte amore della madre che la sabbia proteggeva sempre Gaara. Per un periodo di tempo, sembrò che Yashamaru fosse l'unica persona a cui importasse del piccolo Gaara (similitudini sono riscontrabili col rapporto tra Naruto e Iruka, anche se il loro avrà molto più successo). Gli sforzi di Gaara per essere accettato risultarono tutti disastrosi, portando il padre a tramare contro di lui. Gaara era divenuto, agli occhi del Kazekage, un esperimento fallito ed un pericolo troppo grande per gli altri abitanti del villaggio. Così, il Kazekage ordinò a Yashamaru di uccidere il bambino.
    La sabbia lo protesse dagli attachi, e Gaara controbatté e ferì il sicario mortalmente prima di scoprire che si trattava dello zio.

    Sconvolto dall'accaduto, Gaara scoppiò in lacrime e corse accanto allo zio, chiedendogli perché avesse tentato di ucciderlo. Yashamaru rivelò così al nipote dell'ordine del Kazekage.
    Gaara, sebbene assai turbato, si sforzò di sorridere ed in un sussurro suggerì allo zio che la motivazione era solo quella, si trattava di un ordine che andava eseguito. Rimase scioccato quando Yashamaru emise un flebile dissenso. Infatti, nonostante avesse cercato di amare Gaara, lo aveva sempre odiato perché aveva strappato la vita della sua amata sorella, Karura. Rivela anche l'origine del suo nome: "un Asura (demone della mitologia indiana) che ama solo se stesso" (我を愛する修羅, Ware wo ai suru shura?).
    Prima di morire, si aprì la giacca rivelando degli esplosivi e le sue ultime parole furono: "Ti prego, muori.". Gaara però sopravvisse ancora una volta protetto da uno scudo di sabbia.

    Stando a Yashamaru, Karura aveva maledetto il Villaggio della Sabbia per l'aver usato lei e il suo piccolo bambino come, rispettivamente, sacrificio e arma, ma aveva in aggiunta maledetto anche Gaara per il dolore che le inflisse.
    Dopo essersi reso conto che nessuno lo aveva mai amato, né la madre, né lo zio, Gaara utilizzo la sua sabbia per imprimersi sulla fronte un kanji, "Amore" (愛, "Amore"?) per ricordarsi sempre che lui era "un Asura che ama solo se stesso". Questa fu l'unica occasione in cui la sabbia non lo protesse dal ferirsi, e probabilmente la prima volta che sanguinò. Per i seguenti sei anni, Gaara rimase l'obiettivo di molti sicari mandato dal Kazekage ma riuscì a salvarsi ogni volta.

    Partecipa poi all'Esame della selezione dei Chunin.
    Già nella prima prova dimostra la sua abilità, creando un occhio con la sabbia dal quale può copiare ciò che scrivono gli altri studenti. Nella seconda prova, Gaara da segno dalla sua malvagità uccidendo senza pietà un ninja con la sua tecnica Bara di Sabbia.
    Lui ed il suo gruppo sono i primi a fuggire dalla foresta della morte,misteriosamente senza ferite (in realtà,questo è dovuto all'abilità della sabbia di Gaara). Nelle eliminatorie, Gaara sconfigge Rock Lee travolgendolo con uno Tsunami di Sabbia, spezzandogli la schiena e lasciandolo in barella. Gaara poi spiega a Naruto perché lo ha fatto: perché è questo il suo obiettivo nella vita, uccidere chiunque sulla Terra.

    Nella prova finale, Gaara affronta Sasuke Uchiha, ma sul finire dello scontro, si altera e distrugge l'arena. Approfittando del momento, Orochimaru rapisce il Terzo Hokage e manda tutti i suoi ninja per devastare Konoha. Gaara sviene e viene portato nel bosco da Temari e Kankuro. Sasuke lo insegue, ma è costretto a fermarsi per affrontare Temari. Intanto, Gaara si risveglia ed è costretto ad affrontare Naruto.
    Gaara si trasforma in mezzo-Shukaku, ma, vedendo la grande abilità di Naruto, si trasforma in Shukaku completamente.
    Naruto è costretto quindi ad evocare Gamabunta per affrontarlo. Quando Gaara torna normale,Naruto lo affronta utilizzando il chakra della volpe, come contro Neji, riuscendo infine a vincere abbattendolo con una testata. Gaara capisce quindi i suoi sbagli, capisce che la vera forza è nell'amicizia, e quindi si pente e fugge da Konoha con Temari e Kankuro.

    Chiamato da Tsunade per fermare il quartetto del suono a Konoha,Gaara si scontra con Kimimaro per salvare Rock Lee.
    Parte dunque uno scontro molto duro, che vede Gaara vincitore. Kimimaro, infatti, muore non solo per la sua malattia ma anche per la fatica del combattimento e per aver consumato tutto il suo chakra.


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    Edited by Zabuza_89 - 31/5/2008, 13:40
     
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  2. silla93
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    il mio gaara!!!!!!!!!!!!!!*ç*lui è bellissimo bravissimo figissimo intelligentissimo simpaticghssjjffgfgkl...si insomma ci siamo capiti!!^^
     
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  3. Umby17
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    forza garaa!!!!!!!!
     
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  4. fuyuhu
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    uno dei miei personaggi preferiti!!!troppo triste la sua storia...
     
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  5. ¬Matte10
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    Adesso che nn ha più il demone nn ha più le occhiaie vero?
     
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  6. genny@b
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    le dovrebbbe avere sempre..
    quelo è un simbolo per il villaggio anke kankuro le ha
     
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  7. ¬Matte10
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    No, Gaara ce le aveva perchè ogni volta che si addormentava si liberava il demone quindi nn poteva mai dormire, mentre kankuro è per decorare la sua faccia infatti nel manga 31 quando è avvelenato, quando è a riposare nn ce li ha pù quei segni
     
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  8. ___gameko†
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    Già, veroH.
    E poi se non avesse le occhiaie non sarebbe Gaara. °W°
     
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  9. fuyuhu
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    CITAZIONE (___gameko† @ 2/3/2009, 21:19)
    Già, veroH.
    E poi se non avesse le occhiaie non sarebbe Gaara. °W°

    concordo pienamente!!!!
     
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  10. ___gameko†
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    Yeah. u.ù
     
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  11. ¬Matte10
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    Si, Gaara sta bene così, cmq io con quel messaggio ho solo chiarito le idee a Genny xD
     
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10 replies since 29/5/2008, 20:19   177 views
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